Il metodo 40-30-20-10 per gestire i soldi promette di farti risparmiare: ecco come funziona

Il metodo 40-30-20-10 per gestire i soldi, pur non corrispondendo esattamente alle più diffuse regole del budget come quella del 50-30-20 (ampiamente documentata e utilizzata in ambito finanziario personale), si fonda sullo stesso principio cardine: suddividere il proprio reddito in percentuali fisse, assegnando a ciascuna categoria di spesa una destinazione d’uso specifica. Metodi di questo tipo sono particolarmente utili per rafforzare l’autodisciplina finanziaria e consentire una crescita progressiva dei risparmi, riducendo il rischio di uscite non controllate.

Struttura del metodo: come funziona

Sebbene nella letteratura finanziaria italiana il modello 40-30-20-10 non sia noto quanto il metodo 50-30-20, l’idea alla base resta analoga: suddividere il reddito su quattro pilastri. Un’applicazione tipica prevede questa ripartizione:

  • 40% del reddito destinato alle spese essenziali (affitto, bollette, generi alimentari, trasporti, spese per la salute)
  • 30% del reddito per le spese voluttuarie (svago, viaggi, abbonamenti, ristoranti, hobby)
  • 20% del reddito dedicato al risparmio attivo (conto deposito, investimenti, fondo emergenze)
  • 10% del reddito riservato a donazioni, beneficenza, autopremi, regali o formazione personale

Questo schema, rispetto a quello più tradizionale, offre una maggiore flessibilità e consente di destinare una parte del reddito a scopi altruistici o di valorizzazione personale, favorendo sia l’equilibrio finanziario che quello emotivo.

Il confronto con la regola del 50-30-20

La regola del 50-30-20 è una formula testata e consolidata, secondo cui si attribuiscono il 50% delle entrate alle spese fondamentali, il 30% alle spese non essenziali e il 20% al risparmio. Numerose fonti finanziarie confermano efficacia e semplicità applicative di questo schema, accessibile sia a chi riceve uno stipendio fisso sia a chi opera come libero professionista. Essa aiuta a evitare di destinare troppa parte del proprio reddito ai consumi non necessari, favorendo una crescita graduale e costante del patrimonio familiare o personale.

Rispetto a questa regola, il modello 40-30-20-10 introduce una quarta categoria, indirizzando il 10% verso spese “speciali” come la solidarietà, la crescita personale, l’autoformazione o semplicemente i premi meritati. È proprio questa voce la più distintiva e innovativa della variante 40-30-20-10.

Vantaggi pratici del modello 40-30-20-10

Applicare un sistema di percentuali premium aiuta a prevenire gli sprechi e a migliorare la consapevolezza sulle reali priorità finanziarie. I principali vantaggi di schemi come questo sono:

  • Chiarezza delle priorità: sapere in anticipo quanto destinare a ciascun tipo di spesa riduce gli errori legati all’emotività o agli acquisti impulsivi.
  • Risparmio costante: allocando sin da subito la percentuale concordata alla voce risparmio, si crea un circolo virtuoso che tutela dagli imprevisti e consente di accumulare capitale con regolarità.
  • Flessibilità e motivazione personale: la presenza della categoria “10%” favorisce la realizzazione personale e il coinvolgimento, scoraggiando la percezione di privazione spesso associata a un budget troppo rigido.

Questa metodologia si adatta facilmente a ogni livello di reddito, perché i percentuali sono completamente scalabili: se le entrate crescono, cresce anche la quantità risparmiata o investita. E in caso di entrate più basse, le priorità restano comunque ben definite.

Esempi di applicazione e consigli

Prendiamo il caso di una persona con un reddito netto mensile di 2.000 euro. Applicando il metodo 40-30-20-10 si avrebbe:

  • 800 euro (40%) per le spese fisse: affitto, bollette, spesa alimentare
  • 600 euro (30%) per il tempo libero e la cura di sé: ristoranti, viaggi, abbonamenti culturali, sport
  • 400 euro (20%) da depositare ogni mese in un fondo risparmio o investimento programmato
  • 200 euro (10%) per donazioni, corsi online, auto-regali o attività che alimentano il proprio senso di soddisfazione

Consigli per far funzionare il metodo

  • Automatizza i trasferimenti: utilizza bonifici ricorrenti per il risparmio e la quota “10%”, in modo da non essere tentato di deviare dal programma.
  • Monitora periodicamente: ogni tre o sei mesi, verifica se le percentuali scelte rispecchiano ancora le tue esigenze (ad esempio, un affitto che aumenta potrebbe richiedere un aggiustamento delle percentuali).
  • Adattalo alla tua situazione: il metodo è un punto di partenza. In presenza di debiti onerosi, come un finanziamento si consiglia di incrementare temporaneamente la percentuale dedicata al rimborso, diminuendo spese discrezionali o extra.

Considerando l’importanza del risparmio per la stabilità e la crescita finanziaria, qualsiasi schema che permetta di “pagarsi per primi” (ossia destinare a sé stessi, prima di tutto, una parte delle entrate) aiuta a consolidare una nuova abitudine positiva nel tempo. Schemi come il 40-30-20-10 sono dunque particolarmente utili anche per le famiglie giovani, chi gestisce entrate variabili, i lavoratori autonomi e chi si avvicina per la prima volta all’educazione finanziaria.

Nell’ottica di una finanza personale sostenibile, il successo di questi sistemi si gioca sulla coerenza e l’autodisciplina: la flessibilità della quarta voce (il 10%) offre margini di manovra senza compromettere la tutela delle priorità finanziarie. Abituarsi a suddividere il proprio reddito secondo schemi ragionati, a prescindere dalla variante prescelta, rappresenta sempre un passo in avanti verso la serenità economica e la realizzazione dei propri obiettivi di vita.

Lascia un commento