In Italia il contante continua ad avere un ruolo importante nelle transazioni quotidiane, ma il suo utilizzo è oggetto di una costante riduzione e regolamentazione sia a livello nazionale che europeo. Mentre la sparizione totale del contante non è prevista da nessuna normativa attuale, il processo di limitazione prosegue attraverso una serie di tetti progressivamente più stringenti al fine di contrastare evasione fiscale, riciclaggio e finanziamento illecito. Ad oggi, non esiste una data limite ufficiale in cui sarà vietato usare o detenere contante, ma ci sono importanti scadenze normative che ne riducono la possibilità d’uso.
I limiti all’uso del contante: situazione attuale e cambiamenti futuri
Dal gennaio 2023 il limite massimo per singola transazione in contanti in Italia è di 5.000 euro, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2023 e successivamente confermato anche per il 2024 e il 2025. Questa soglia riguarda sia acquisti tra privati che pagamenti tra soggetti economici. La finalità di tali limiti è quella di rafforzare la tracciabilità dei flussi di denaro, scoraggiando fenomeni di evasione fiscale e riciclaggio antiriciclaggio .
L’Unione Europea ha recentemente approvato il Regolamento UE n. 1624/2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea, che introduce un nuovo tetto uniforme per tutti i paesi membri: 10.000 euro come valore massimo per i pagamenti in contanti. Tale regola entrerà in vigore dal 10 luglio 2027 e dovrà essere rispettata anche dall’Italia, a meno che il legislatore nazionale non mantenga una soglia ancora più bassa, come accade attualmente .
La tendenza verso una società senza contante
L’evoluzione normativa si inserisce in una cornice storica di progressiva riduzione dell’uso del denaro contante. Nel corso degli ultimi decenni, i limiti all’utilizzo di banconote e monete hanno subito numerosi cambiamenti, spesso legati ai governi in carica e alla sensibilità verso la lotta all’illegalità. Fino agli anni ’90 si potevano effettuare transazioni in contanti anche molto consistenti, mentre negli ultimi vent’anni i limiti sono stati abbassati gradualmente fino alla soglia odierna dei 5.000 euro.
Questa tendenza è rafforzata dalla crescita esponenziale dei pagamenti digitali. L’adozione di carte di credito, carte di debito, wallet e smartphone è cresciuta grazie alle politiche di incentivazione, come cashback, lotteria degli scontrini e bonus fiscali, e alla maggiore sicurezza percepita nei pagamenti elettronici rispetto ai contanti . La pandemia di COVID-19 ha inoltre accelerato l’adozione dei metodi di pagamento contactless e digitali.
Banche e operatori finanziari stanno gradualmente riducendo il numero di sportelli bancomat, spingendo sempre più clienti verso l’uso di app di mobile banking e servizi digitali. Alcuni istituti di credito, come ING, hanno già eliminato tutti i propri ATM fisici dal territorio nazionale, segnalando una chiara direzione verso la digitalizzazione totale delle operazioni bancarie .
Evoluzione normativa europea e impatto sul contante in Italia
Il nuovo Regolamento UE 2024/1624 mira ad armonizzare le regole sui pagamenti in contanti all’interno dell’area comunitaria, fissando il tetto di 10.000 euro a partire dal 10 luglio 2027. Gli Stati membri potranno comunque mantenere limiti inferiori e l’Italia, al momento, sembra orientata a conservare il proprio tetto di 5.000 euro, in considerazione delle peculiarità nazionali legate alla lotta all’evasione fiscale e alla criminalità organizzata .
Queste misure sono motivate soprattutto dalla necessità di rendere trasparenti i movimenti rilevanti di denaro e di bloccare i circuiti illegali che fanno uso massivo del contante per sfuggire ai controlli fiscali e alle indagini delle autorità finanziarie. L’adozione di tetti massimi e la promozione dei pagamenti digitali sono strategie ritenute essenziali dalle istituzioni italiane ed europee per migliorare la legalità e la sicurezza dei mercati.
È importante sottolineare che non vi è alcun divieto al possesso di contanti, ma semplicemente un limite massimo agli importi che possono essere utilizzati per singole transazioni. Chi deve pagare somme superiori al tetto previsto dalla legge lo dovrà fare necessariamente tramite strumenti tracciabili come bonifici bancari, assegni o carte di pagamento.
Prospettive future: tra digitalizzazione e resistenza del contante
Nonostante la forte spinta verso una cashless society, alimentata dalla digitalizzazione dei servizi bancari e dall’innovazione tecnologica nei pagamenti, la scomparsa totale del contante appare ancora un obiettivo lontano. Diverse sono le ragioni:
- In Italia esiste una larga fascia della popolazione che continua a preferire il contante, soprattutto per piccole spese, per abitudine o per scarsa dimestichezza con la tecnologia.
- Sono presenti aree territoriali o categorie di persone con accesso limitato ai servizi bancari o alla rete internet.
- Permane una diffidenza verso la tracciabilità totale dei movimenti finanziari e il timore di penalizzazioni nei confronti delle fasce più deboli o anziane.
Nonostante ciò, il trend è inesorabilmente orientato verso la diminuzione progressiva dell’uso del contante. È probabile che nei prossimi anni l’utilizzo di banconote e monete si riduca ancora, fino a diventare residuale, ma sempre disponibile per chi preferisce restare fedele ai metodi tradizionali, almeno per importi modesti.
La data limite del 10 luglio 2027 si riferisce dunque esclusivamente al nuovo tetto europeo per i pagamenti in contanti: dal giorno successivo, in Italia non si potranno effettuare transazioni in contanti oltre i limiti stabiliti dalla normativa nazionale o, al massimo, da quella europea. Tuttavia non è prevista, al momento, l’abolizione completa della moneta fisica dal sistema economico italiano.
Resta quindi fondamentale un equilibrio tra innovazione tecnologica e inclusività, assicurando la possibilità di scelta tra strumenti di pagamento diversi e coerenti con le esigenze di tutte le categorie di cittadini.
Per ulteriori approfondimenti tecnici sul tema dell’antiriciclaggio e degli effetti sociali della riduzione del contante, la letteratura disponibile evidenzia come l’Italia sia uno degli osservati speciali a livello europeo per la lotta al contante illecito e la promozione di pratiche finanziarie più trasparenti.